L’ultima volta che vi siete sdraiate in giardino a osservare il cielo notturno con le sue luci scintillanti, avreste potuto immaginare che nascono, vivono tutta una serie di eventi, e poi si spengono restituendo della materia all’Universo, materia che potrebbe un giorno dar vita a nuove stelle e nuovi pianeti?
Mentre eravate lì distese, vi siete chieste come mai ci sono persone che passano tutta la loro vita a studiare le stelle?
Io ho passato gli ultimi dieci anni a studiarle. Davvero! Sono pagata con soldi pubblici, quindi non posso evitare di chiedermi: cosa pensa la gente delle stelle? Gliene importa almeno un pochino?
Se siete indecise, ecco un paio di fatti interessanti ai quali magari non avete mai pensato prima.
Nelle braccia a spirale di una galassia molto, molto lontana, vive una fredda gigantesca nuvola di gas e molecole chiamata nebulosa, che pesa centinaia di migliaia di volte la massa del nostro Sole. La nebulosa viene colpita da un’onda d’urto proveniente da una stella o da qualcosa di vicino, che ne spazza via delle parti. Nell’arco di milioni di anni, questo gigantesco frammento di nube si scompone esso stesso in tante piccole nubi composte da parti di polvere e gas, che collassano e vengono spinte sempre più vicine le une alle altre dalla forza di gravità. Il centro della nube diventa più denso e più caldo, e alla fine diventa il cuore di una stella neonata. Questo nucleo irradia infrarossi, prima di essere soffocato da nuovi strati di materia in caduta che ne aumenta la massa.
Intanto, la nube continua ad agitarsi intorno alla stella in formazione. Mentre collassa, mulina sempre più velocemente, come un pattinatore sul ghiaccio, e al contempo avvicina a sé le braccia. Alla fine, si appiattisce in un disco sottile di gas e polveri chiamato disco “circumstellare” o “protoplanetario”, poiché è una fonte di sistemi planetari. Ospita sciami di pezzi di materia, che spazzano il materiale circostante, che si trasforma in pianeti embrionali, o “planetesimi”, e poi diventano pianeti maturi che vanno a stringersi attorno alla loro stella madre. Così nasce un sistema planetario.
Capite quindi che le stelle sono l’origine dei pianeti, di nuovi affascinanti mondi. Studiando la stella si può sapere molto della storia dei suoi pianeti, la loro natura, la chimica e l’atmosfera di cui è probabile siano dotati. Sono vivibili? Può esserci acqua allo stato liquido in superficie? Si trovano all’interno di un’atmosfera stabile? Ospitano una biosfera o sono terre sterili, infiammate dall’attività della stella che li ospita?
Tutte queste risposte richiedono una comprensione molto precisa della stella che li ospita. Ancora meglio, l’evoluzione della vita sui pianeti, o abiogenesi, ha bisogno della luce della stella!
I pianeti scoperti fino ad ora dagli scienziati sembrano essere molto diversi l’uno dall’altro. Non abbiamo motivo di pensare che le cose non stiano così, ma questa comunque è un’altra storia.
Man mano che le stelle maturano, col passare di miliardi di anni, diventano fari nel buio dell’Universo. Illuminano ciò che sta loro intorno, e si possono facilmente individuare nella Galassia, anche nelle galassie più lontane che si trovano a milioni di anni luce di distanza.
Mentre illuminano il nostro Universo, liberano la propria energia e le proprie radiazioni intorno a sé. Venti rapidi e correnti di particelle cariche, che viaggiano a diversi milioni di miglia orarie, caricano di energia gli ambienti che le ospitano. Se contenute all’interno di una nube più grande, le radiazioni solari ultraviolette roventi colpiscono i gas mobili e le polveri e li trasformano in enormi pilastri della creazione che fanno da mediatori per la creazione di nuove stelle. I loro venti espellono enormi quantità di materiale sintetizzato proveniente dal loro caldo interno e pieni di elementi chimici. Questo arricchisce il loro mezzo di elementi più pesanti dell’idrogeno e dell’elio che ne costituiscono la maggior parte.
Per poter sopravvivere, le stelle devono controbilanciare la gravità bruciando il combustibile nucleare contenuto nei loro nuclei. L’energia che ne deriva si diffonde in superficie in due modi: le radiazioni, e il movimento del materiale stellare carico, chiamato convezione. Questo moto del plasma intesse dei forti campi magnetici.
Ecco perché le stelle appaiono intessute di linee di campo magnetico.
Un campo magnetico spinge il materiale stellare verso la fotosfera, creando degli anelli coronali e delle macchie stellate come quelle che vediamo sul nostro Sole. Questa attività magnetica ha effetti sul tempo meteorologico spaziale, che a sua volta influenza il nostro pianeta, la strumentazione elettronica e gli astronauti nello spazio, e anche le missioni sulla Luna o su Marte.
Concludendo il nostro viaggio nel nucleo delle stelle, raggiungiamo l’origine delle nostre ascendenze stellari. È qui che le stelle plasmano tutti gli elementi chimici che fondano l’Universo, fatta eccezione per l’idrogeno. Il Big Bang creò l’idrogeno, la maggior parte dell’elio e una piccola parte di litio. Tutto il resto è un contributo delle stelle, incluso il carbone e l’ossigeno che costituiscono tutti gli organismi viventi.
Perciò le stelle rappresentano la nostra connessione più intima con il cosmo, ed esplorarle significa esplorare la nostra eredità cosmica.
Le stelle non smettono mai di affascinarci. Quando le si studia, si possono predire le loro vite, la vita del Sole, e quella delle galassie.
Adesso è chiaro come mai le stelle sono gli atomi del nostro Universo e il cuore pulsante della maggior parte degli eventi che vi accadono? Adesso vi interessa un po’ più di loro? Percepite questa connessione curiosa e affascinante? Scommetto che non riuscirete più a guardarle nello stesso modo.
Certamente non sono noiose palle di fuoco. Hanno un proprio stile di vita, delle relazioni, un linguaggio del corpo. Se solo conosceste tutti i segreti delle loro vite, stareste ad orbitare intorno a loro incessantemente come un pianeta. Ma questa è un’altra storia, per quando la nostra stella tramonterà la prossima volta…
Tradotto da: Roberta Iacovelli
Roberta ha studiato Lingue Straniere presso l’Università del Salento e la Universidad de Granada, è in procinto di consegnare le revisioni di una tesi di Master of Philosophy presso la City University, e ha iniziato un Dottorato di Ricerca presso la Universidad de Granada. Da sempre studia le questioni di genere, e l’accesso delle donne agli ambiti di studio e lavoro stereotipicamente meno convenzionali.
Jamy-Lee Bam, Data Scientist, Cape Town
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Radu Toma, Romania
Financier and CEO, USA
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