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Quando conflitti insopportabili travolgono l’umanita, le persone si volgono ad osservare il cielo in cerca di serenita ed ispirazione. Sognare il moto armonioso di pianeti e stelle può infatti essere di consolazione.
Questo era esattemente quello che la folla agognava, sparsa qui e lá in cortile, seduta su tappetti dai colori sgargianti, aspettando con trepidazione il racconto di Scheherazade su pianeti e le stelle. Non si aspettavano però le informazioni che avrebbero ricevuto…
Sdraiata con leggiadria sulla sua ottomana, vicino alle frasche verdi e alla fontana del cortile, Scheherazade inizió la sua narrazione…
Se guardiamo il Sistema Solare, dove ora i pianeti ruotano armoniosamente attorno al Sole, si potrebbe pensare che é sempre stato cosí tranquillo. Vi meraviglierá invece sapere che questo spazio é stato tutt’altro che pacifico per almeno alcuni miliardi di anni.
Ora vi racconteró la storia di come si é formato il nostro sistema solare e miliardi di altri nella nostra Galassia.
Una nascita travagliata
La Via Lattea, ovvero la Galassia in cui viviamo, ospita innumerevoli nuvole di gas a polveri. Ogni stella nasce da una di queste nuvole. Man mano che la nube collassa, la stella al suo centro diventa sempre più grande; ma questa non é l’unica condizione necessaria affinché nasca una stella. La stella ha bisogno di ammassare ancora più materiale, quindi forma un disco sottile attorno a sé che le permette di accrescere polvere e gas. Questo disco di accrescimento non é levigato ed omogeneo come ci si potrebbe aspettare, ma contiene grumi di diverse densitá. Questi grumi hanno dimensioni diverse; i più grandi ne catturano altri, accumulando materiale e ingrandendosi. Oppure può succedere che grumi più piccoli entrino in collisione e affrontino due possibili destini: o vengono distrutti dall’urto oppure rimangono attaccati, diventando un tutt’uno. Come potete vedere le condizioni sembrano abbastanza movimentate, ma proprio grazie a loro che i pianeti possono formarsi. Quando un grumo é cresciuto abbastanza, diventa un pianeta, ed e’ per questo il disco dove si forma viene chiamato disco protoplanetario.
La presenza di un pianeta influenza la pressione del gas presente nel disco, e piú grande é il pianeta maggiore sará l’interferenza causata. Quest’interferenza agisce come un repellente, allontanando le polveri dal pianeta e facendo si che mentre il pianeta orbita attorno alla stella il suo percorso sia privo di detriti e grumi. I grani di polvere che non prendono parte alla costruzione del pianeta vengono lasciati fuori e affranti dalla rifiuto si alleano, formando un disco di polvere brillante attorno al pianeta mentre questi si pavoneggia percorrendo il suo sentiero.
Recentemente alcuni astronomi sono riusciti a vedere questi anelli di polvere in svariati dischi protoplanetari della Via Lattea. Per esempio, la stella HL Tauri possiede un disco con degli anelli di polveri ben definiti. Questi anelli sono stati osservati tramite il Atacama Large Millimetre Array (ALMA). ALMA é il più grande interferometro mai costruito e risiede nel deserto di Atacama, nel nord del Cile dove é illuminato dal un sole accecante. È costituito da 66 telescopi radio di grandi dimensioni che lavorano all’unisono per produrre immagini dai dettagli incredibilmente definiti.
Uno stile di vita vagabondo
Si potrebbe pensare che un pianeta rimanga nel suo luogo di nascita fino alla fine dei suoi giorni. O che che la Terra sia nata esattamente dove si trova oggi, mentre orbita intorno al Sole. In realtá gli astronomi non ne sono per niente sicuri! Infatti, esiste una teoria chiamata “migrazione planetaria” la quale postula che i pianeti, a causa dell’influenza delle diverse forze presenti nel disco, possano migrare sia verso l’esterno che verso l’interno del disco protoplanetario. È quindi possibile che un pianeta inizi a formarsi da qualche parte nel disco e una volta completamente formato finisca da tutt’altra parte, più vicino o anche più lontano dalla stella centrale. Questa teoria deve ancora essere provata e non siamo sicuri se i pianeti migrino per davvero. Indipendentemente da tutto questo, la migrazione dei pianeti dovrebbe inspirarci ad essere più indulgenti e ad accettare i movimenti e le migrazioni degli altri esseri umani come un esempio dell’ordine naturale del nostro universo.
Un volta che il pianeta ha liberato il suo sentiero, aprendo uno circuito nel disco, la sua migrazione rallenta. Dopo alcuni milioni di anni, il disco lentamente sparisce, lasciando al suo posto un bellissimo sistema stellare, forse meraviglioso quanto il nostro…
Nel cortile, gli spettatori di Scheherazade si resero conto che l’ordine spesso emerge dal caos e dal conflitto. Mentre ritornarono alle loro occupazioni, i loro cuori erano pieni di speranza: magari un giorno il loro pianeta sará piu tranquiallo e sereno come ora é il cielo.
Tradotto da Alessandra Candian, ricercatrice in astrochimima presso l’Universitá di Amsterdam (Paesi Bassi). Alessandra studia come le molecule organiche vengono create e si evolvono nello universo.
Jamy-Lee Bam, Data Scientist, Cape Town
Paarmita Pandey, Physics Masters student, India
Nesibe Feyza Dogan, Highschool student, Netherlands
Una, writer and educator
Radu Toma, Romania
Financier and CEO, USA
Yara, Lebanon
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